I fari fendinebbia sono dispositivi di illuminazione fondamentali per la sicurezza su strada, progettati per migliorare la visibilità in condizioni meteorologiche difficili come nebbia, pioggia o neve intensa. Il loro impiego corretto è regolamentato dal Codice della Strada, che ne definisce utilizzo, caratteristiche tecniche e sanzioni in caso di abuso. Nonostante la loro importanza, molti conducenti non conoscono a fondo come e quando utilizzarli, né la differenza tra i fendinebbia anteriori e i retronebbia posteriori. Questa guida approfondita spiega nel dettaglio come montarli, riconoscerne i simboli, accenderli e utilizzarli in modo sicuro e conforme alla legge.

Come si montano i fari fendinebbia?

L’installazione dei fari fendinebbia richiede competenze tecniche e rispetto delle normative previste dal Regolamento UNECE n. 48, che stabilisce le disposizioni per l’installazione dei dispositivi luminosi sui veicoli. Prima di procedere, è indispensabile verificare che l’auto sia predisposta per accogliere i fendinebbia: molti modelli recenti dispongono già di alloggiamenti, cablaggi e connettori preinstallati, rendendo l’operazione più semplice e sicura.

Quando la predisposizione non è presente, è necessario rivolgersi a un’officina autorizzata. I professionisti provvederanno a installare i proiettori, i cablaggi e i relativi interruttori nel rispetto delle normative di omologazione. Un montaggio scorretto può compromettere la sicurezza, generare riflessi indesiderati e rendere l’impianto non conforme al Codice della Strada.

Dopo l’installazione, è importante verificare l’allineamento del fascio luminoso: deve essere inclinato verso il basso, con un’ampia diffusione orizzontale per evitare di riflettere la luce verso l’alto. Tale regolazione garantisce un’illuminazione ottimale della carreggiata senza abbagliare gli altri utenti della strada.

Suggerimenti pratici per un montaggio sicuro:

  • Verificare la compatibilità del kit fendinebbia con il modello del veicolo e la normativa vigente.
  • Accertarsi che il cablaggio elettrico rispetti le specifiche tecniche previste dal costruttore.
  • Controllare l’inclinazione del fascio luminoso in base alle linee guida di omologazione europee.
  • Effettuare un test di accensione e di regolazione del fascio prima di circolare.
  • Conservare la documentazione relativa al montaggio per eventuali verifiche tecniche o assicurative.

Qual è il simbolo?


Il simbolo dei fari fendinebbia anteriori è rappresentato da un faro stilizzato con tre linee ondulate che si diramano verso il basso e una linea verticale inclinata verso sinistra, simbolo della diffusione del fascio luminoso. Il retronebbia posteriore, invece, presenta un disegno simile ma con le linee orientate verso destra. Questi simboli, riportati sui comandi del veicolo, consentono di distinguere rapidamente i due sistemi e di evitare confusione durante la guida. Le spie luminose presenti sul cruscotto aiutano a identificare quale fendinebbia è attivo: quella verde segnala i fendinebbia anteriori, mentre quella arancione o ambra indica l’accensione del retronebbia posteriore.

Questa distinzione cromatica è prevista per ridurre gli errori di utilizzo e migliorare la consapevolezza del conducente. L’identificazione corretta dei simboli è importante anche per motivi di sicurezza: utilizzare il retronebbia in condizioni di buona visibilità può abbagliare chi segue, mentre dimenticare di attivarlo in presenza di nebbia fitta può rendere il veicolo invisibile da lontano. La conoscenza dei simboli consente quindi una gestione più consapevole dei dispositivi luminosi.

Come si accendono i fari fendinebbia?

L’accensione dei fari fendinebbia varia a seconda del modello e dell’anno di costruzione dell’auto. Nei veicoli tradizionali, l’attivazione avviene tramite una leva o un pulsante situato accanto al comando degli anabbaglianti, oppure mediante un selettore rotante con diverse posizioni di accensione. Nei modelli più recenti, la gestione può essere integrata in sistemi elettronici automatizzati che attivano le luci in base ai sensori di visibilità esterna.

Per accendere i fendinebbia anteriori è necessario che siano già accesi gli anabbaglianti o le luci di posizione. I retronebbia posteriori, invece, possono essere attivati solo successivamente e devono essere utilizzati esclusivamente quando la visibilità è inferiore a circa 50 metri, ad esempio in presenza di nebbia molto densa o pioggia intensa. È vietato utilizzarli in condizioni di visibilità normale o di pioggia leggera.

Un errore comune è quello di lasciare accesi i retronebbia anche dopo che la visibilità è migliorata: ciò può provocare fastidiosi riflessi e compromettere la concentrazione degli automobilisti che seguono. Molti veicoli moderni spengono automaticamente il retronebbia dopo lo spegnimento del motore o all’accensione delle luci diurne, per evitare dimenticanze.

Quando si utilizzano?

I fari fendinebbia devono essere impiegati esclusivamente in situazioni di visibilità fortemente ridotta. Le principali condizioni che ne giustificano l’uso sono:

  • Nebbia fitta: la luce bassa e ampia dei fendinebbia riduce la riflessione della luce sulla nebbia, migliorando la percezione della strada.
  • Pioggia intensa: consente di distinguere meglio la carreggiata e gli eventuali ostacoli a breve distanza.
  • Nevicate abbondanti: la luce diretta verso il basso riduce l’abbagliamento provocato dai fiocchi di neve.
  • Nuvole di polvere o sabbia: aumenta la visibilità del veicolo in ambienti polverosi, come strade sterrate o cantieri.

In tutte le altre situazioni, i fendinebbia devono rimanere spenti. L’uso improprio comporta una sanzione amministrativa compresa tra 42 e 173 euro secondo l’articolo 153 del Codice della Strada. Oltre alla multa, un utilizzo scorretto può mettere in pericolo altri utenti della strada, generando abbagliamento e disorientamento visivo.