Negli ultimi anni, la crescente attenzione alla sostenibilità ha spinto a rivedere continuamente le normative sulle emissioni dei veicoli. Conoscere la classificazione euro auto è oggi fondamentale per chi desidera acquistare, vendere o semplicemente circolare con la propria vettura, evitando sanzioni e restrizioni di accesso alle aree urbane. La classe ambientale auto rappresenta infatti il livello di emissioni inquinanti prodotto dal veicolo e definisce la sua conformità agli standard europei vigenti. In questo articolo analizzeremo nel dettaglio come funziona la classificazione, come effettuare la verifica classe ambientale veicolo e forniremo una panoramica completa grazie anche a una tabella euro auto aggiornata.

Come verificare la classe ambientale del tuo veicolo


Il primo passo per conoscere la propria classe ambientale è consultare il libretto di circolazione. All’interno di questo documento, nella sezione relativa all’omologazione, è solitamente indicato il riferimento alla normativa Euro di appartenenza. Qualora queste informazioni non fossero chiare, è possibile utilizzare servizi online ufficiali, come quelli messi a disposizione dal Ministero dei Trasporti o dalle Motorizzazioni Regionali. Inserendo la targa del proprio veicolo, si può ottenere la classificazione euro auto in modo semplice e sicuro.

Per i veicoli più datati o importati, è comunque consigliabile rivolgersi direttamente alla Motorizzazione Civile per ottenere informazioni ufficiali e aggiornate. In alternativa, diverse applicazioni mobili permettono di identificare in pochi secondi la classe ambientale semplicemente inserendo la targa o il numero di telaio, un’opzione molto pratica per chi ha bisogno di una risposta rapida. Se infine la classe ambientale non risulta indicata o leggibile sul libretto, è opportuno richiedere una verifica ufficiale presso gli uffici competenti o presso un tecnico autorizzato.

Questa è la classificazione euro delle auto


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Euro 1

La normativa Euro 1, introdotta nei primi anni Novanta, ha rappresentato il primo passo verso una riduzione concreta delle emissioni, ponendo limiti al monossido di carbonio e agli idrocarburi non bruciati. Per rispettare questi parametri, le auto hanno adottato i primi catalizzatori a tre vie, una tecnologia allora innovativa. Le vetture tipiche di questa categoria sono generalmente immatricolate tra il 1992 e il 1996 e oggi incontrano severe restrizioni di circolazione nelle aree urbane più sensibili, a causa di un impatto ambientale ancora significativo.


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Euro 2

Con l’introduzione della normativa Euro 2 tra il 1996 e il 2000, i limiti di emissione si sono fatti più stringenti, soprattutto per quanto riguarda idrocarburi e monossido di carbonio. I costruttori hanno risposto con miglioramenti nei sistemi di alimentazione e nei catalizzatori. Molte auto di questa generazione, pur essendo meno inquinanti rispetto alle Euro 1, sono già soggette a limitazioni in diverse zone a traffico limitato, in quanto considerate non più adeguate agli standard attuali.


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Euro 3

La normativa Euro 3, in vigore dal 2000 al 2005, ha ulteriormente ridotto le emissioni di ossidi di azoto e particolato, introducendo limiti più severi e stimolando l’evoluzione dei catalizzatori e dei sistemi di gestione elettronica del motore. Questa normativa ha segnato un importante passo avanti nel contenimento delle emissioni, ma oggi molti veicoli Euro 3 subiscono restrizioni di accesso alle grandi città. Nonostante ciò, rappresentano comunque un miglioramento rilevante rispetto alle categorie precedenti.


4

Euro 4

Dal 2005 al 2009 è stata introdotta la normativa Euro 4, che ha imposto limiti ancora più rigidi su idrocarburi e monossido di carbonio, incentivando l’utilizzo di tecnologie di iniezione più efficienti. Questi veicoli sono spesso ancora circolanti e in alcuni casi possono beneficiare di incentivi alla rottamazione per stimolare il rinnovo del parco auto. In prospettiva, tuttavia, anche per le auto Euro 4 potrebbero essere introdotte ulteriori restrizioni nei prossimi anni.


5

Euro 5

Con Euro 5, in vigore dal 2009, si è registrata una drastica riduzione del particolato, grazie anche all’introduzione obbligatoria dei filtri antiparticolato per i motori diesel. Contestualmente sono stati definiti nuovi limiti per le emissioni di CO2, promuovendo così un abbattimento delle polveri sottili e migliorando sensibilmente la qualità dell’aria. Le auto Euro 5 sono tuttora ammesse in gran parte delle zone a basse emissioni, risultando quindi una scelta ancora valida sotto il profilo ambientale.


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Euro 6

Infine, la normativa Euro 6, obbligatoria per tutti i veicoli nuovi a partire dal 2015, ha portato limiti ancora più stringenti per ossidi di azoto e particolato, imponendo l’utilizzo di tecnologie avanzate come AdBlue e sistemi SCR per la riduzione selettiva catalitica. Queste auto, grazie alle loro basse emissioni, possono accedere liberamente alla maggior parte delle zone a traffico limitato e spesso godono di incentivi o agevolazioni fiscali riservati ai veicoli più puliti.


Consulta la tabella euro

Per orientarsi tra le diverse normative è utile consultare una tabella euro auto, che riporta in modo ordinato le classi ambientali con i relativi limiti di emissione. Questa tabella solitamente indica l’anno di immatricolazione, il tipo di motore (benzina o diesel) e i valori massimi consentiti, aiutando così a comprendere se un veicolo rientra nei parametri previsti. È importante notare che le differenze tra auto a benzina e diesel possono essere significative, in particolare per quanto riguarda le emissioni di particolato, motivo per cui i valori sono spesso separati per tipologia di alimentazione.

Anche i veicoli commerciali leggeri hanno parametri specifici indicati in queste tabelle, garantendo una visione completa del parco veicoli circolante. Per avere dati sempre aggiornati, conviene fare riferimento ai portali ufficiali dei Ministeri e delle autorità regionali, che pubblicano periodicamente revisioni delle tabelle euro. Consultare questi strumenti permette di pianificare eventuali sostituzioni e di orientarsi meglio nelle scelte di mobilità sostenibile.

Classe Euro Anno Immatricolazione Limite CO (g/km)
Euro 1 1992-1996 2,72
Euro 2 1996-2000 2,2
Euro 3 2000-2005 2,3
Euro 4 2005-2009 1,0
Euro 5 2009-2015 1,0
Euro 6 2015-oggi 1,0