Quando sul cruscotto compare la spia di avaria motore, è normale chiedersi cosa stia succedendo e se sia sicuro continuare a guidare. Questo segnale, spesso sottovalutato, è invece una delle spie più importanti dell’auto: avvisa il conducente che il sistema di gestione elettronica ha rilevato un’anomalia. Ignorarlo può portare a un peggioramento progressivo delle prestazioni, a un aumento dei consumi o, nei casi più gravi, a danni costosi al motore. Comprendere il suo significato e sapere come comportarsi è fondamentale per proteggere il veicolo, evitare guasti e rispettare le regole previste dal Codice della Strada.
Cosa vuol dire avaria motore?
La spia di avaria motore (nota anche come spia motore gialla o Check Engine Light) si accende quando l’unità di controllo elettronico (ECU) registra un malfunzionamento in uno dei principali sistemi del veicolo. Può trattarsi di un problema nel sistema di alimentazione, nell’accensione, nel controllo delle emissioni o nella gestione dell’aria aspirata. Quando si accende la spia, la ECU salva un codice errore OBD-II, che permette di identificare con precisione la causa dell’anomalia.
Le avarie possono avere natura temporanea o permanente. Un sensore sporco o un tappo del serbatoio allentato possono generare un allarme momentaneo, mentre un guasto a un iniettore o a una bobina di accensione richiedono un intervento immediato. Intervenire tempestivamente non solo evita danni meccanici, ma riduce anche il rischio di bocciare la revisione auto o incorrere in costose riparazioni future.
In alcuni casi, la spia motore può accendersi anche dopo un pieno di carburante contaminato o per un errore momentaneo della centralina. Tuttavia, se il problema persiste per più di uno o due avviamenti, è necessario sottoporre l’auto a diagnosi professionale.
Qual è la spia dell’avaria motore?
La spia motore è solitamente di colore giallo o ambra e ha la forma stilizzata di un motore. Si trova nel quadro strumenti, visibile accanto ad altre spie di sistema come quella dell’olio o della batteria. Può accendersi in due modalità distinte:
- Spia fissa: indica un’anomalia non immediatamente critica, come un errore del sensore lambda, un malfunzionamento nel sistema di iniezione o un problema legato alle emissioni. In questi casi si può continuare a guidare con prudenza, ma è consigliabile programmare quanto prima una diagnosi in officina.
- Spia lampeggiante: segnala un guasto grave, ad esempio una mancata accensione (misfire) o un surriscaldamento del catalizzatore. Proseguire la marcia può compromettere componenti fondamentali, perciò è necessario fermare subito il veicolo in sicurezza e contattare il soccorso stradale.
È importante non confondere la spia motore con altre spie simili, come quella dell’olio o della temperatura. La differenza cromatica e la forma dell’icona aiutano a riconoscerla: la spia motore rappresenta un profilo di motore stilizzato, mentre quella dell’olio mostra una piccola brocca e quella della temperatura un termometro.
Cosa fare se si accende la spia dell’avaria motore?
Quando la spia avaria motore si illumina durante la guida, la prima regola è mantenere la calma. Evitare manovre brusche, ridurre il regime di giri e osservare eventuali sintomi come fumo dallo scarico, odori anomali o perdita di potenza. Se la spia lampeggia, fermarsi in una zona sicura, indossare il giubbino rifrangente e posizionare il triangolo a circa 50 metri dal veicolo, come stabilito dall’art. 162 del Codice della Strada. In presenza di vibrazioni, odore di carburante o rumori metallici, è meglio spegnere il motore e attendere il soccorso stradale.
- Problemi nel sistema di alimentazione (pompa, iniettori, pressione carburante irregolare).
- Guasti nel sistema di accensione (candele, bobine o cablaggi difettosi).
- Errori dei sensori aria-carburante (debimetro, sonda lambda, sensore temperatura aspirata).
- Malfunzionamenti nel catalizzatore o nel sistema di scarico.
- Intasamento del filtro antiparticolato (DPF/FAP) nei motori diesel.
Questi problemi generano codici di errore OBD (es. P0420, P0301) che aiutano il tecnico a identificare l’origine precisa dell’anomalia. È sconsigliato resettare manualmente la spia senza una diagnosi, poiché il guasto potrebbe ripresentarsi o peggiorare. La diagnosi deve essere effettuata con strumenti OBD-II professionali, collegati alla porta diagnostica del veicolo. Questi strumenti leggono i dati registrati dalla centralina e consentono di determinare con precisione la causa dell’errore. Tentare di spegnere la spia scollegando la batteria è una pratica inefficace e potenzialmente dannosa, poiché cancella i parametri utili alla diagnosi.
Il tecnico può intervenire con azioni mirate: sostituzione di sensori, pulizia del debimetro, aggiornamento del software di gestione o rigenerazione del filtro antiparticolato. Nei motori diesel, la rigenerazione automatica del DPF si ottiene guidando per 10–30 minuti a velocità costante (60–80 km/h). Se la spia non si spegne, è necessaria una rigenerazione forzata in officina. Per i veicoli ibridi e plug-in, la spia può riguardare l’integrazione tra il motore termico e il sistema elettrico. In questi casi, è necessario utilizzare un software diagnostico dedicato al marchio del veicolo, poiché i codici OBD possono differire rispetto a quelli dei modelli tradizionali.











