La sospensione della patente è una misura prevista dal Codice della Strada che comporta l’impossibilità, per un determinato periodo, di guidare qualsiasi veicolo a motore. Non è una semplice formalità burocratica: chi viene colpito da questo provvedimento subisce una limitazione concreta alla propria mobilità e alla propria vita quotidiana. In questo articolo analizziamo in dettaglio come funziona la sospensione, cosa comporta a livello pratico e legale, e quali sono le durate previste in base alla violazione commessa.

Come funziona la sospensione della patente?


La sospensione della patente si verifica quando il titolare del documento di guida viene temporaneamente privato del diritto di guidare, a seguito di violazioni gravi del Codice della Strada o per perdita temporanea dei requisiti psicofisici richiesti. La patente viene materialmente ritirata e restituita solo al termine del periodo stabilito dall’autorità competente.

Si tratta di una sanzione amministrativa accessoria, distinta dalla revoca (che è definitiva) e dal semplice ritiro (che è temporaneo e di norma preliminare a una successiva valutazione). Durante la sospensione, il conducente non può guidare alcun veicolo a motore, salvo esplicite deroghe prefettizie.

In alcuni casi specifici, come per i neopatentati, le soglie per la sospensione sono più rigide. Ad esempio, il limite di tasso alcolemico per chi ha la patente da meno di tre anni è pari a zero: qualsiasi valore rilevato comporta sanzioni più severe, inclusa la sospensione immediata.

Cosa comporta?

I motivi che portano alla sospensione della patente sono chiaramente stabiliti dal Codice della Strada.

Le situazioni più comuni sono

  • Guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti
  • Superamento dei limiti di velocità oltre i 40 km/h
  • Causare incidenti con fuga o omissione di soccorso
  • Azzeramento dei punti della patente
  • Recidiva in infrazioni che, singolarmente, non comporterebbero sospensione
  • Perdita temporanea dei requisiti psicofisici richiesti

Durante la sospensione, il conducente non può circolare con alcun tipo di veicolo. In caso di trasgressione, le conseguenze sono pesanti: sanzioni amministrative, fermo del veicolo per almeno tre mesi e possibile prolungamento della sospensione.

Per chi svolge attività lavorative legate alla guida (come tassisti, autotrasportatori, rappresentanti o corrieri), la sospensione rappresenta un danno diretto all’operatività e al reddito. In questi casi, il provvedimento può avere impatti molto più gravi rispetto a un conducente occasionale.

Un caso particolare è rappresentato dalla «sospensione breve», applicabile quando il conducente accumula infrazioni minori ma ripetute. Questa misura riguarda soprattutto chi ha un punteggio basso sulla patente e si applica anche in assenza di singole violazioni gravi.

Aspetti rilevanti della sospensione breve:

  • Può derivare da infrazioni leggere, se reiterate;
  • Non si applica alla CQC (Carta di Qualificazione del Conducente);
  • Vale solo per patenti italiane;
  • Per conducenti stranieri, la patente può essere restituita se dichiarano l’intenzione di lasciare il territorio nazionale.

Il Codice della Strada prevede inoltre la possibilità di frequentare corsi di recupero punti presso autoscuole autorizzate. In caso di sospensione per azzeramento totale dei punti, la partecipazione a tali corsi è obbligatoria, e include un esame finale per il ripristino della patente.

Chi ritiene ingiusta la sospensione può presentare ricorso. Le opzioni sono due:

  • Ricorso al Giudice di Pace entro 30 giorni dalla notifica;
  • Ricorso al Prefetto entro 60 giorni.

In entrambi i casi, il ricorso deve essere ben motivato e corredato da documentazione chiara. In assenza di elementi validi, viene respinto e la sospensione resta attiva.

Quanto dura la sospensione della patente?

La durata della sospensione dipende dalla gravità della violazione commessa e da eventuali recidive. Le fasce temporali previste sono:

  • Da 1 a 3 mesi per eccesso di velocità compreso tra 40 e 60 km/h;
  • Da 6 a 12 mesi per guida con tasso alcolemico tra 0,8 e 1,5 g/l;
  • Da 1 a 2 anni per guida con tasso superiore a 1,5 g/l o sotto l’effetto di droghe;
  • Fino a 5 anni in caso di incidente con fuga;
  • 15 giorni nei casi minori, come recidiva nel mancato uso delle cinture.

La sospensione decorre dalla data di notifica del provvedimento, che deve avvenire entro 15 giorni dal ritiro della patente. Se la notifica viene emessa oltre 20 giorni, il provvedimento può essere impugnato per tardività.

Tutte le sospensioni vengono registrate nell’archivio nazionale della Motorizzazione Civile e restano tracciabili nel profilo del conducente. Il rispetto delle scadenze e degli obblighi è essenziale per evitare ulteriori provvedimenti e complicazioni future.